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KALI: è forse la Dea più nota del pantheon induista: è la Dea dell’energia femminile attiva e dirompente, dalla potenza inarrestabile, erede dell’antica Dea della morte e della trasformazione. Fra i suoi nomi abbiamo: Bhairavi, la spaventosa, Chamunda, il killer, Chandi, l’aggressiva, Jari-Mari, la calda-fredda. Kali è innanzitutto una Dea attiva, un femminile che è forza, uno degli aspetti di Shakti, la Dea dell’energia e del mutamento. E’ importante sottolineare che nel pensiero religioso e filosofico induista gli archetipi del maschile e del femminile si presentano in modo per molti versi opposto rispetto alla nostra cultura, ovvero al maschile e agli Dei maschi appartiene la passività, mentre la funzione attiva, espressiva appartiene al mondo femminile e alle Dee. Kali è tradizionalmente rappresentata con una collana di crani umani attorno al collo, il suo viso spaventato è macchiato di lunghe strisce di sangue. Quale Bhairavi, ella è la forza prorompente dell’iniziazione violenta, principio tantrico del Femmininino distruttivo inteso come forza di trascendenza immediata Il suo aspetto è di una sensualità intensa e proiettata verso l’ascesa di Kundalini, che brucia ogni ostacolo nel suo percorso. Ella stringe tra le mani strumenti di trasformazione potenti che recidono i legami del mondo manifesto ( pugnale magico ), li trasformano secondo la volontà dell’adepto ( lo scettro )e li raccolgono nella coppa, che simboleggia anhce il principio femminile nella sua ipostasi di colei che accoglie. La sua lingua grondante di sangue rappresenta la forza materiale dell’universo che genera l’impegno, Rajas ma anche la passione e la sofferenza, ha il compito di portare Shiva all’impegno nel vincere le forze dell’ignoranza, delle tenebre e dunque del male. DURGA: Presso la religione induista, Durga ( lett. Dal sanscrito colei che difficilmente si può avvicinare ) è una forma di Devi, ovvero della Madre Divina. E’ raffigurata come una donna che cavalca un leone, sebbene più raramente la si trovi raffigurata anche su una tigre, con numerose braccia e mani che impugnano diversi tipi di armi e fanno dei mudra, gesti simbolici fatti con la mano. Questa forma della dea è l’incarnazione dell’energia creativa femminile ( Shakti ). Di carattere ambivalente, ha in sé entrambi i poteri di creazione e distruzione. E’ stata creata per combattere l’indistruttibile demone Mahishasaura, dalla stessa Trimurti ( Brahama, Visnu e Shiva ) e da tutti gli altri dei che insieme hanno emanato un fascio di energia potente e luminoso che attraversando i tre mondi e si è manifestato in una forma femminile. Durga è raffigurata come una bella Dea giovane e forte. In ogni mano ha un’ emblema e un’arma che le è stata donata dagli Dei e dalla Trimurti, indossa gioielli e il suo veicolo è una tigre. Le sue imprese più famose la vedono impegnata nell’abbattimento di un bufalo e nella lunga guerra contro gli asura che stavano sconvolgendo l’equilibrio dell’universo per dominarlo. Durga è una guerriera, è la forza, l’energia combattiva e l’aggressività pura del potere femminile. E’ una shakti dalle nove emanazioni, il suo potere si combina anche con quello di altre Shakti e allora si manifestano Durga Kali, la Dea dalle otto braccia ed esprime l’aspetto piùà forte e distruttivo della rabbia e della morte, Durga Lakshmi e Saraswati. Non esistono una senza l’altra e tutte presiedono un aspetto della forza generatrice. La sua rappresentazione incarna l’aggressività che siamo chiamate ad esprimere per vivere al centro di noi stesse, nel perfetto equilibrio. Durga ci dice che è necessaria la coesistenza della forza distruttrice con quella pacificatrice per superare la dualità e la polarità dell’esistenza, nella quale non c’è l’unità e non c’è il tutto, ma solo frammenti di noi e della vita che vanno armonizzati.