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STORIA E DESCRIZIONE DELLO XILOFONO: lo xilofono fa parte della categoria delle percussioni a suono determinato e lo si suona con l’ausilio di bastoncini di legno, dette mazzuole. Si percuotono ovviamente le barrette e si possono ottenere diversi effetti. Spesso per prolungare il suono si usa la tecnica del trillo, che consiste nel battere le bacchette sulla stessa barretta in rapida alternanza. Altri effetti ottenibili sono il glissando e le note ribattute. Lo xilofono era diffuso nell’Asia sud orientale già nel IX secolo. Giunse poi in Africa, dove è chiamato Bala, diffondendosi rapidamente, grazie alla relativa facilità con cui poteva essere costruito. Alcuni modelli erano costituiti da due rami di banano su cui erano appoggiate le tavolette. Gli schiavi africani deportati nelle Americhe lo diffusero poi in quel continente dove, al sud, prese il nome di Marimba. In Europa lo strumento si diffuse a partire dal XVI secolo, anche se il termine xilofono apparve solo nel XIX secolo. Nel 1830 Michael Josef Couzikov, grande virtuoso che ne suonava un tipo a quattro file, contribuì ad accrescerne la popolarità. Nel XX secolo, grazie al musicista Pierre Boulez, lo strumento acquista prestigio al punto da diventare imprescindibile tra le percussioni delle orchestre sinfoniche per essere impiegato anche come strumento solista.